venerdì 24 gennaio 2014

La cattedrale di Bitonto

La nostra cattedrale fu costruita, ispirandosi alla basilica di San Nicola, a Bari, nella seconda metà del 1200, su edifici di culto più antichi e fu dedicata a San Valentino.
 Anni fa, gli scavi per i restauri della chiesa, hanno riportato alla luce, a quattro metri di profondità, le strutture di una basilica paleocristiana del VI secolo, di cui resta un tratto di pavimento a mosaico  che rappresenta un kantharos, vasca votiva circondata da decorazioni vegetali. Ad un livello di poco superiore, è stato ritrovato, appartenente ad un'altra basilica preromanica del X o XI secolo, un tratto di pavimento a mosaico che rappresenta uno splendido grifone policromo.
La facciata principale è divisa in tre parti da lesene che arrivano fino alla punta, la cuspide, decorata da archetti e da una sottile cornice a scacchi. Nella parte più alta e stretta, un arco sostenuto da due leoni che poggiano su colonnine, protegge il rosone a sedici bracci, sulla cui sommità sporge una sfinge.
Nella parte centrale, due bifore con motivi decorativi differenti, sono allo stesso livello di quelle più piccole ai lati.
La facciata presenta tre portali. Al di sopra del portale centrale c'è un arco sporgente decorato con foglie di acanto, sormontato da un pellicano e poggiato su due grifi sorretti da colonne con capitelli corinzi, a loro volta sostenute da due leoni.
Nell'architrave, il bassorilievo rappresenta scene della vita di Gesù; nella lunetta, al centro, Gesù risorto, e ai suoi lati, i patriarchi.
All'interno la chiesa è a croce latina, divisa in tre navate da due file di colonne ornate da capitelli e alternate da pilastri. Dietro l'altare maggiore ci sono tre absidi a semicerchio. Le navate laterali terminano con arcate legate al tramsetto; al centro si apre il maestoso arco trionfale. Nella parte superiore, sopra i sei archi delle navate, ci sono le grandi trifore dei matronei.
 Di particolare bellezza è l'ambone in marmo dal quale il sacerdote leggeva le sacre scritture.
Sul leggio sostenuto da un'aquila a sua volta retta da una figura umana, è incisa la firma del suo scultore "Nicolaus sacerdos et magister" ( 1229). Una lastra decorata a spirali, di forma triangolare, inserita nel parapetto della scala e scolpita a bassorilievo, presenta quattro personaggi e l'albero del bene e del male. In basso c'è una fenice simbolo di immortalità; agli spigoli ci sono un leone e un bue.

Nessun commento:

Posta un commento