martedì 13 maggio 2014

La Battaglia di Bitonto e Corteo storico 2014

Come ogni anno, la nostra città  si appresta a rievocare la "Battaglia di Bitonto" che fu combattuta il 25 maggio 1734 , tra l'esercito spagnolo, comandato dal generale Montemar, e quello austriaco, guidato dal Principe di Belmonte. Questa battaglia si colloca nel contesto della Guerra di successione polacca, e in particolare della conquista borbonica delle Due Sicilie e si concluse con la disfatta dell'esercito austriaco e la vittoria totale degli spagnoli che portò definitivamente il Regno di Napoli sotto il dominio di Carlo di Borbone. La vittoria fu importante per gli spagnoli perché ottenuta senza la partecipazione degli alleati francesi.
 Quest'anno si terrà il giorno 31 maggio; ecco il programma:


Nel consiglio di guerra degli austriaci tenutosi nel Castello di Bari si pensò in un primo momento di preparare la propria difesa davanti alle mura di Bari, ma il principe Belmonte fece notare che, in caso di sconfitta, non ci sarebbe stato spazio per una ritirata. Si decise allora di preparare la difesa presso Bitonto che era ben fortificata dalle mura e disponeva della difesa naturale della lama presente sul lato sud ed est della città. Bitonto allora decise di aiutare gli austriaci concedendo la basilica di San Francesco La Scarpa e un'altra chiesa, unite da una trincea, come ospedale. La difesa degli Austriaci dunque, si attestò fuori dalle mura di Bitonto a nove miglia dalla città, verso Terlizzi.
Le prime schermaglie si ebbero nella notte del 24 maggio ma subito interrotte da un violento temporale. All’alba del 25 maggio gli eserciti erano schierati e pronti per la battaglia: 14.000 spagnoli contro 10.000 austriaci.Il primo assalto spagnolo, comandato dal generale Montemar, si infranse contro la difesa approntata dagli Austriaci. Le cose si mettevano male per gli Spagnoli, ma furono subito aiutati dai reparti di cavalleria provenienti da Andria. A quel punto, i combattimenti si spostarono verso il mare e durarono 9 ore. L’esito di quegli scontri fu favorevole agli spagnoli ed alcuni soldati austriaci ritornarono a Bitonto, altri ancora fuggirono col Belmonte a Bari. Gli spagnoli conquistarono 15 bandiere, 24 stendardi 23 cannoni, armi e munizioni ed equipaggiamenti e fecero migliaia di prigionieri. Il giorno successivo, i soldati austriaci asserragliati a Bitonto si arresero e si consegnarono come prigionieri agli spagnoli che minacciavano di abbattere le mura a cannonate.Il generale Montemar, per punire la città di Bitonto della sua fedeltà e dell'aiuto mostrato al nemico decise di farla saccheggiare ma, secondo la tradizione locale, gli sarebbe apparsa dinanzi la Vergine Maria  intimandogli: «Non oltraggiare questa città, poiché essa è la pupilla degli occhi miei ed i cittadini sono figli miei. Io la difenderò!». La città, così, venne risparmiata. 
I bitontini, a ricordo dell’evento ritenuto miracoloso proclamarono l'Immacolata patrona della città.Il generale Montemar, a quel punto, si diresse verso Bari per combattere le forze austriache che lì si erano asserragliate. Il principe di Belmonte si stava preparando per la difesa ma una rivolta dei baresi, che non volevano subire la stessa sorte che miracolosamente Bitonto aveva scampato, lo costrinse ad arrendersi agli Spagnoli. Questi eventi causarono la rapida conquista da parte degli Spagnoli di tutto il Regno delle Due Sicilie, in quanto le altre città del Sud Italia si consegnarono all’arrivo dell’esercito spagnolo
.Il nuovo re delle Due Sicilie, Carlo, nominò Montemar comandante perpetuo di Castelnovo e duca di Bitonto e fece erigere sul luogo del campo di battaglia un obelisco in memoria dell’evento. L'obelisco fu progettato da Giovanni Antonio Medrano ed è alto 18 metri. 
 Il possesso del Regno delle Due Sicilie venne riconosciuto a Carlo nel trattato di pace che pose fine alla guerra di successione polacca nel 1738. Lo stesso Montemar ricevette inoltre per l'impresa compiuta una medaglia di bronzo come segno di ringraziamento per regno riconquistato
.Dal 1985 a Bitonto si svolge il corteo storico, in cui viene rappresentata la società di Bitonto nel periodo della battaglia. In particolare è curata la ricostruzione delle pettinature e dei costumi dell'epoca.L’obiettivo del corteo storico è ricalcare l'importanza storica della battaglia non solo per Bitonto, ma per tutto il Meridione, in quanto la vittoria di Carlo III di Borbone sugli Austriaci permise al regno di Napoli di affermarsi invece come stato indipendente e sovrano e di godere dopo secoli di una rinascita politica ed economica .I figuranti percorrono tutta la città partendo da palazzo Rogadeo, in via Mercanti, passando per porta Robustina, da piazza Sylos Sersale, fino a corso Vittorio Emanuele. Dopo il percorso nelle principali vie bitontine in piazza XXVI maggio si tiene un’animazione dei fucilieri di Potenza e la cerimonia di consegna delle chiavi della città da parte della nobildonna Alessandra Sylos al generale Montemar in presenza del sindaco del periodo, Camillo Regna, presso porta Baresana.



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